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Poesie  e immagini di Paola Bettiol

La tela

Un sasso nero
rifiutato dal mare,
respinto dalle onde
sulla spiaggia straniera.
Era come vedere
la mia anima
rappresa in un grumo
di selce nera.
Eppure
quel sasso
è ancora bello,
specchio luccicante
nelle sue cristalline simmetrie,
quando lo bagna
il mare di Ulisse,
quel mare
dove il sole - la sera -
diventa una massa liquefatta
di lava incandescente
che l’orizzonte inghiotte
per incendiare il cielo.
E io
- Penelope stanca -
anche stanotte
disferò la tela.

 

Cerchi nell’aria

Malinconico canto
cascata di note
scandite dal vento,
cerchi concentrici d’aria
che sfumano pigri
verso le rive
del vuoto immenso.
Così i messaggi d’amore
per chi non si accorge di te.

Calendario

Spirali di giorni
scomposti
sciupati
sfuggiti di mano.
Fogli di calendario
come foglie d’autunno
rapite
da improvvise ventate.
E un mattino
inaspettatamente
vedere solo
rami spogli.

 

 

Autunno

Gialle
dorate
brunite
colorate di caramello
e mandorle tostate,
profumate di estati finite,
odorose di pioggia
di vento
di luna.
Foglie d’autunno
coriandoli bruciati
aquiloni d’ambra
che planano lenti
sullo scivolo
obliquo
del sole.
Ancora autunno,
ancora una volta.
E un’altra ancora.

Muore il tempo

Nello sguardo liquido
perso nell’antica malinconia
come nubi trasparenti
si sfaldano immagini d’opale.
Muore il tempo
nella quieta agonia
del quotidiano tramonto.

 

Verso sera

Si incrina il giorno
nel suono di una campana
lontano e fragile come cristallo.
Nel silenzioso vuoto
affollato di solitudini,
traboccante di pensieri
e memorie invadenti,
ascoltare un’insolita quiete
e inchinarsi a un destino
che minaccia fedeltà.
Ci sono giorni
che sfuggono al ricordo.
Giorni da cancellare
dai calendari senza santi
che si sfogliano impietosi
mentre il corpo subisce
le ingiurie del tempo.

Senza voce

Fiocchi di neve
cristalli di ghiaccio
pensieri rappresi
in bianche simmetrie,
rosoni sospesi
di antiche cattedrali.
Vapori di vento
liquefatti nel mare,
parole di niente
sciolte dal sole.
Con silenziosa voce
il pensiero trasmuta
e diventa idea
sogno
vita.

Settembre

Un malessere d’autunno
di foglie scricchiolanti
sotto il peso di brevi estati.
Nelle limpide malinconie
il cuore accartocciato accoglie
il ventoso abbraccio del tempo.
Resta attaccato alla pelle
il colore del giorno,
nell’aria senza odori
si perde l’umile voce
delle inquietudini del mondo.

La rosa

Come una rosa
col suo corteo di spine
difendo il mio recinto
dalle intrusioni altrui
e regina dei miei pensieri
in quest’eremo privato
vivo la vita
che ho sempre sognato.
 

 

 

 

 

 

 

Le poesie sono tratte dal volume
"Parole al vento"
di Paola Bettiol

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