QB  Quaderni Bellunesi      Belluno in libreria

Tutte le novità librarie sulla provincia di Belluno

  
Home page | Quaderni Bellunesi | Terra Nostra |     Contatti |  Cerca 
           

 

Il declino 
della Terra Bellunese

Premessa
Il vantaggio competitivo delle province di Trento e Bolzano su quella di Belluno sembra impossibile da colmare. I numeri del divario letti sui bilanci della provincia di Bolzano e della Regione Veneto sono impressionanti: Bolzano può contare su 7700 euro di entrate pubbliche per abitante contro i 2600 del Veneto.
La regalia del governo Letta alle due provincie, fatta con la legge di stabilità 2014 che garantisce loro una completa autonomia fiscale, è solo l’ultima goccia versata su un mare di privilegi, capace, però, a questo punto, di innescare un processo di desertificazione economica industriale e turistica della provincia di Belluno.
Il divario nelle entrate pubbliche non può, peraltro, giustificare il declino dell’area bellunese in settori importanti e strategici come sanità, agricoltura, turismo, cultura, ascritti alla responsabilità degli amministratori locali che, incapaci di progetto e guida politica, hanno deprezzato un patrimonio, un tempo importante.



Si veda l’intervento di Giovanni Piccoli: http://youtu.be/j9fkMUl47hs

Qualche esempio
come sfida ai consiglieri regionali e ai sindaci.

La struttura sanitaria

Sono i consiglieri regionali e i nostri sindaci che hanno impedito agli ospedali di Belluno e di Feltre di continuare a essere, almeno per alcuni primariati, vere eccellenze per l’intero Veneto.
Sempre loro è la responsabilità di un sistema di sicurezza sanitaria che non offre alcuna garanzia a chi abita le Terre Alte.
Agli ospedali periferici, per motivi  elettorali, si è impedito di ristrutturarsi attraverso una mission diversa che potesse puntare all’eccellenza; oggi sono strutturalmente inidonei ad un servizio di qualità adeguato.
Non sono stati riqualificati i medici di famiglia, si sono lasciati i "Pronto Soccorso" in una deriva a scarsa esperienza operativa.

Si veda l’intervento di Angelo Paganin
http://youtu.be/pF2aPSfpqN0  http://youtu.be/F8P_-y2x-lg

 

La Scuola nelle Terre Alte

La provincia, che tutti dichiarano interamente montana, non ha uno straccio di programma-progetto per le scuole elementari delle Terre Alte per quando e dove non sia possibile garantire il numero minimo legale di ragazzi che le possano frequentare; ora si passa normalmente alla chiusura che è sempre un vulnus per la comunità.
E’ necessario un programma-progetto che sia capace non solo di evitare la chiusura, ma, soprattutto, di garantire un livello d’istruzioni, educazione, esperienza per i ragazzi almeno pari a quello offerto ai loro compagni di Belluno e Feltre città.
Come per tutti i servizi, ma soprattutto per la cultura e la sanità, nelle Terre Alte l’offerta deve essere a un livello qualitativo più alto rispetto al resto della provincia.
In caso contrario è solo un costo che crea danni irrecuperabili.

Agricoltura

A chi può essere ascritta la responsabilità di non poter offrire ai cittadini e turisti che frequentano il nostro territorio, prodotti locali garantiti da un adeguato disciplinare per la loro coltivazione, per l’allevamento del bestiame e la messa in commercio?
La provincia apre e chiude la sua presenza nei prodotti a denominazione di origine controllata con i fagioli di Lamon.
Non si enumerano neppure prodotti a denominazione DECO  (Denominazione comunale d'origine).

La vita culturale e il turismo.

La qualità della vita dei residenti è la condizione essenziale e di partenza per implementare una buona politica turistica. La qualità della vita, in questa prospettiva, è fatta certamente dei servizi offerti, ma, anche e soprattutto di una cultura diffusa che renda la gente orgogliosa delle proprie radici, consapevole di abitare il posto più vicino al paradiso, sicura di ed essere depositaria di un patrimonio artistico di prima grandezza.
L’errore che si deve ascrivere ai politici locali è di aver pensato, quando molto raramente l’hanno fatto, la cultura come struttura da impiantare, ex novo, in pura funzione turistica.
Un errore che non vale la pena di rilevare tanto l’esperienza ne ha mostrato il costo.

 

Politica turistica

L’obiettivo non può che essere una politica che agevoli e moltiplichi, la capacità di ospitare, accompagnata da una promozione turistica efficace sia a livello nazionale sia internazionale.
La provincia non ha alberghi a 5-6 stelle e pochi a livello immediatamente inferiore, difetta nella ristorazione, ha pochi campeggi di qualità, manca di una cultura diffusa dell’ospitalità, ma non ha alcun bisogno di uffici in cui sistemare il personale che, come pensa il consigliere regionale Sergio Reolon, dovrebbe occuparsi di promozione.
IL Veneto ha due eccellenze turistiche conosciute nel mondo, Cortina e Venezia.
Un marketing turistico serio dovrebbe partire da queste realtà, che assicurano efficacia a costi relativamente bassi, vista la risonanza mondiale di cui già godono. Purtroppo il parlare di promozione turistica del Veneto in Italia e nel mondo da Cortina e Venezia, fa drizzare i cappelli ai politici veneti e soprattutto bellunesi.
I bellunesi direbbero." meglio invitare i cittadini di Cortina a unirsi a Bolzano" e i Veneti "meglio invitare Venezia ad autoaffondarsi".
Con queste idee, ci sembra, sia nata la nuova legge regionale sul turismo.
Attendiamo una rettifica

 

kkkkkk

Politica commerciale, centro storico e il Sindaco di Belluno

La regione Veneto si è dotata di una buona legge regionale sui centri storici, ma il Sindaco di Belluno in un’estasi culturale l’ha immaginata solo come possibilità di sollazzare, con i soldi che detta legge mette a disposizione, i cittadini offrendo loro decadenti e costose manifestazioni nel Centro Storico di Belluno.
Curioso: il sindaco pensa di non dover rispondere sul come spende i soldi dati dalla Regione.
Le associazioni dei commercianti in religioso silenzio.
Vedi anche l’intervista a Jago Da Boit
http://youtu.be/62Q1eTMdKrQ

 

La spending review ovvero controllo anche qualitativo della spesa.

Perché, almeno, i comuni di Belluno, Feltre, Cortina e la Regione Veneto non hanno avviato una coraggiosa spending review per riorganizzare la macchina comunale e regionale su obiettivi più consoni e strategici per il futuro?
Le spese correnti che metterebbero a terra qualsiasi azienda, la mancanza di obiettivi strategici riconosciuti dai cittadini, i mille rivoli in cui la burocrazia si dipana per nascondersi e deresponsabilizzarsi, i tanti enti inutili, riducono la capacità di guida delle amministrazioni, producono spese pensate per fini elettorali, lasciano sul lastrico i più poveri, inducono nei cittadini atteggiamenti di antipolitica: tutto ciò si vede bene a Belluno, ma crediamo anche a Venezia.

 Post
Le accuse alla nostra classe politica, dai sindaci ai consiglieri regionali, sono pesanti, vorrei dire, però, senza acrimonia. Le loro responsabilità per il declino del bellunese sono enormi, i danni arrecati incalcolabili; abbiamo, però, una speranza: all’orizzonte si sta profilando una nuova Forza Italia e un nuovo PD. Forse!


Circolo Antonio della Lucia
Quaderni Bellunesi
Il presidente
Noè Zanette
Belluno 6 dicembre 2014

 



QB 

Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"