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Circolo Amici Città di Belluno
"La Provincia come soggetto di progettazione. Problemi e prospettive"

 

Su invito del Amici città di Belluno  hanno partecipato all'incontro alcuni professionisti operanti in provincia; l'ordine del giorno era così articolato:
a) la prospettiva "turistica" delle nostre zone ed, in particolare, la disponibilità di una rete ciclabile/ciclo-turistica e attrezzature di contorno;
b)
l'indirizzo verso progetti di vera rilevanza provinciale
c) la grande "questione" degli appalti pubblici in relazione soprattutto all'intento di poter perseguire, assieme ad un rilancio di settori legati all'edilizia i quali in questo momento congiunturale soffrono di una preoccupante crisi produttiva che si riflette in grave crisi occupazionale anche di prospettiva, una generale elevazione della "qualità" dei progetti e della loro realizzazione e, di conseguenza, di una più generale qualità dell'ambiente.
 Oltre al Presidende dell'Ordine degli architetti Frison era presente l'assessore provinciale Ivano Faoro che subito ha chiarito che per quanto concerne appalti pubblici l'Ente-Provincia ha limitati campi di sua vera competenza e, comunque, concorda sull'esigenza di elevare la qualità della progettazione sul territorio, per il quale obiettivo si prodigherà.
Richiama, peraltro, le reali difficoltà di bilancio con le quali si trovano a confrontarsi quotidianamente tutti gli Enti Locali: in questa situazione è oltremodo complicato immaginare in questo particolare momento il "lancio" di progetti di grandissimo respiro.
Sul turismo, afferma, la Provincia farà la sua parte, condividendo le finalità in favore di un grande aiuto all'economia locale. Si esprimerà sul "piano neve" ed è convinzione della giunta che il miglioramento e potenziamento dei collegamenti esistenti e in progetto serva ad un rilancio del settore legato al turismo invernale. Per la ciclabilità è già stato fatto qualcosa: non moltissimo, ma ogni anno qualcosa. Cita l'impegno a medio termine da Valle di Cadore fino a Primolano e un finanziamento in itinere sulla Belluno-Feltre. La Provincia sta concentrando l'attenzione sull'asse principale del Piave più alcuni importanti "sbracci".
 La discussione si sviluppa attorno alle tematiche proposte. Emergono alcune riflessioni. Ad esempio, sul punto della ciclabilità ci si deve anche chiedere, vien detto, se una nuova strutturazione della rete debba essere principalmente funzionale all'offerta turistica o sia essa stessa motivo di elevazione della qualità della vita per la popolazione residente.
La qualità della vita della nostra popolazione -si sottolinea- viene sicuramente prima di ogni progetto turistico. In ogni caso una buona ciclabilità è opportunità imprescindibile dalle azioni di promozione turistica. Andrà ad aggiungersi alla rinnovazione/valorizzazione di veri "attrattori turistici" di cui è piena la nostra Provincia e le cui opportunità in questo comparto dell'economia potranno essere espresse appieno sotto il coordinamento del suo Ente principale. I presenti concordano pienamente sull'importanza strategica di Ruolo di Coordinamento della Provincia sulle diverse materie (il turismo è una di queste) che possano contribuire ad una ripresa delle attività economiche nelle diverse vallate. Viene anche posta la domanda all'Assessore Faoro su un aspetto per il quale vi è molta attesa: il passaggio delle "deleghe" alla Provincia nel campo dell'Urbanistica. L'assessore annuncia tempi brevi in tal senso, confidando che questa nuova gestione consenta una maggior snellezza procedurale ed un miglior dialogo con e tra le Amministrazioni locali. Viene, ancora, posta alla luce una questione di assoluta rilevanza e urgenza quale la necessità che la Provincia possa farsi parte diligente per coordinare un tavolo permanente di confronto (nella forma di un "Osservatorio Permanente") tra Amministrazioni Pubbliche, Associazioni di categoria raggruppanti Ditte e lavoratori operanti nel settore Edilizio e affine, nonché Ordini e Collegi rappresentanti Professioni Tecniche, nella materia di Appalti di Lavori pubblici con monitoraggio, in particolare, dei Bandi di Gara, relative Procedure di Assegnazione e problematiche connesse al buon esito di tali Appalti. 
Nel prosieguo della discussione, si è toccato l'aspetto dell'eccessiva burocratizzazione amministrativa di cui molto spesso soffrono le diverse iniziative in campo urbanistico -edilizio e che non si riflette certo in maggior qualità degli interventi, ma - piuttosto - in un appesantimento (non sostanziale nella prospettiva "qualitativa" di tali iniziative) delle sole incombenze formali da assolvere nelle varie fasi, in specie quelle approvative dei progetti, con difficoltà evidenti nella programmazione dei cicli lavorativi da parte delle Ditte incaricate e con negativi riflessi sui costi degli interventi. Anche su tale argomento, si osserva, la Provincia - ancorché con ruolo consultivo laddove non operasse per competenza - potrebbe fungere da stimolo per le Amministrazioni locali (e Amministrazioni Regionali e Statali coinvolte per legge), affinché si possa raggiungere obiettivi di snellimento procedurale. 
Collegata alla problematica testè toccata, vi è la necessità di stabilire con il maggior organo di tutela ambientale (Soprintendenza B.A.A.) un rapporto paritetico improntato alla chiarezza massima degli obiettivi da raggiungere tra i quali primaria importanza riveste la possibilità che le popolazioni della montagna possano continuare a viverci e a programmare, di conseguenza, anche il proprio futuro sostentamento economico attraverso lo sviluppo di attività certamente compatibili con il proprio ambiente. 
E' auspicabile che nell'attribuzione di competenze in materia di rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche (D.Lgs.42/'04) si possa giungere quanto prima ad una modificazione dell'attuale impianto legislativo in modo tale che venga giustamente riconosciuta agli Enti Locali coinvolti una effettiva capacità valutativa di tutti gli aspetti di tutela del paesaggio quale "parte" inscindibile del territorio nel quale la popolazione della montagna bellunese vive e lavora. Un territorio accogliente, ben curato, mantenuto e salvaguardato è il risultato di un processo complesso del quale la popolazione locale non può che esserne la componente fondamentale. 
Altro aspetto toccato, l'obiettivo di una valorizzazione, e incentivazione all'innovazione, di risorse umane in ambito locale nel campo delle professioni tecniche delle quali possono utilmente avvalersi le Amministrazioni locali.
La questione è estremamente importante ed intimamente legata al perdurare di una esasperata concorrenza sul prezzo più basso e non sulla migliore qualità delle offerte per servizi tecnici messi a gara dalle varie Amministrazioni Pubbliche in Provincia con il metodo del "massimo ribasso". Se ciò solo teoricamente può avvantaggiare le stesse nel pagare meno e sotto-tariffa le prestazioni richieste, nel concreto si verifica che -nella maggior parte dei casi- l'attuale capacità economica delle strutture tecniche locali non è in grado di sostenere - salvo lavorare sottocosto - la competizione con agguerrite strutture extra-locali che, dotate di maggior disponibilità economica, sono alla ricerca di una generalizzata e immediata penetrazione nel mercato dei servizi. Il ragionamento che è andato in tal senso sviluppandosi nella discussione è che - appunto - si profili il rischio che l'attuale strutturazione professionale tecnica locale venga prima "soffocata" e successivamente "eliminata" da una concorrenza esasperata sul minor prezzo offerto delle prestazioni, con le conseguenti gravi ricadute sociali di smembramento di un settore occupazionale. Pertanto, il basare il mercato dei servizi tecnici sul solo aspetto "quantitativo" (minor prezzo) non pare la strada più giusta da intraprendere per le Stazioni Appaltanti. Oltretutto si è potuto anche notare, dalla esperienza del recente passato, che il confidare su tale metodo "quantitativo" può rivelarsi alla lunga sconveniente per le Amministrazioni quando debbono affrontare risultati negativi di progettazioni "qualitativamente" insufficienti, contenziosi con le ditte esecutrici conseguenti a carenze progettuali ecc.. Va, quindi, meglio soppesato da parte delle Stazioni Appaltanti l'attuale sistema di assegnazione degli incarichi valutando la "convenienza sociale" di poter offrire una maggiore chance alle strutture tecniche locali (sopratutto ai giovani, anche per incentivarne la permanenza in loco ) che ben possono rappresentare una risorsa dalla quale le Amministrazioni possono trarre vantaggio nella misura in cui si stabilisse un reciproco atto di fiducia. Un vero e proprio "patto" condiviso, basato sulla maggior qualità delle prestazioni : da un lato chi affida lavoro dovrà poter basare la propria fiducia sulla certezza che sarà portato a compimento in modo qualitativamente ottimale. Dall'altro lato chi assumerà lavoro dovrà inequivocabilmente impegnarsi a portarlo a compimento conscio di agire nel superiore interesse della comunità in cui egli vive ed opera professionalmente, ora e in futuro, e dalla quale sarà inevitabilmente giudicato nel suo operare; egli, perciò, sarà portato alla massima qualità della sua prestazione per non veder compromessa la fiducia che gli viene accordata. In questo quadro gli Ordini e Collegi professionali potranno fare la loro parte per la promozione di un continuo aggiornamento e per il mantenimento nel tempo dei requisiti e capacità tecnico-professionali. Il medesimo ragionamento improntato alla qualità dei servizi e non alla banalizzazione di un "giusto compenso" (pur in un mercato concorrenziale del quale -però- deve poter essere sempre individuabile un limite di "congruità") può essere fatto anche per i lavoratori autonomi e le imprese esecutrici. L'Assessore Faoro invita i presenti a voler riassumere in una breve nota tutte le questioni emerse in questa riunione e le eventuali proposte. Si impegna fin da subito a portare tale nota all'attenzione della Giunta ed, in particolare, degli assessori competenti. 
Si riassumono a completamento di quanto sopra vari punti toccati nella discussione: 
a) la prospettiva "turistica": rete ciclabile/ciclo-turistica e attrezzature di contorno;

· ruolo centrale di coordinamento delle diverse iniziative da parte della Provincia;
· ricercare un "carattere" distintivo nella progettazione della rete ciclo turistica;
· ciclabilità anche in favore aumento qualità della vita per i residenti sul territorio;
· "qualità" dell'offerta territorio - ambiente (ambiente accogliente);
· ruolo della Provincia nella promozione del turismo non solo invernale;
· favorire insediamento (e rinnovamento di quelle esistenti) di attività ricettive di
qualità adeguate ad una domanda in evoluzione;
· attenzione verso offerta ricettiva extra-alberghiera, specie nel rapporto turismo-
agricoltura;
b) l'indirizzo verso progetti di vera rilevanza provinciale;

· la Provincia, basandosi su concrete strategie di sviluppo verificate con le categorie
economiche-produttive e condivise dalla popolazione locale, potrà "riassumere"
alcune iniziative di interesse generale per un rilancio dell'economia (nei vari comparti)
che in questa fase sta attraversando una certa crisi, anche di prospettiva;
· impegno, prendendo esempio dalla programmazione della rete ciclabile, allorchè
la progettazione di importanti opere future riguardi più Comuni, di ricercare un
coordinamento vincolante che faccia capo alla Provincia;
. attuazione delle deleghe in materia urbanistica con il doppio obiettivo di rendere
più dinamica e flessibile la strumentazione operativa comunale e di promuovere
il recupero e il contenimento al consumo del suolo e la valorizzazione delle qualità
paesaggistiche-ambientali;
· valorizzazione, nell'immaginare progetti di tale rilevanza, dell'identità locali ed in specie
delle varie vallate;
c) la "questione" degli appalti pubblici e della qualità dei progetti:
· promuovere la qualità della progettazione delle opere pubbliche( l'osservazione corale
rivolta alle Stazioni Appaltanti è che "... non si possa più procedere ponendo quale
obiettivo principale il "prezzo più basso" delle prestazioni...")
· istituzione di un "osservatorio permanente" sugli appalti pubblici in ambito provinciale;
· valorizzazione delle potenzialità tecniche locali e promozione, in sintonia con le
categorie imprenditoriali e professionali ed anche della scuola, dell'innovazione nei
diversi settori operativi, in specie nel comparto dell'edilizia e affini.

Belluno 18.02.2010

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Piano neve

 

Pista ciclabile
Valle di Cadore
Primolalo

 

 

La qualità della vita dei residenti è il presupposto di ogni iniziativa in campo turistico

 

 

Ruolo della provincia

 

Tavolo di Confronto
tra amministrazioni pubbliche e associazioni di categoria

 

IL peso della burocrazia

 

 

 

 

 

Competenze in tema di ambiente

 

 

 

 

L'esasperata concorrenza sugli appalti 
Il ruolo di garanzia della  provincia può esprimersi solo attraverso professionalità di altissimo livello

 

Appalti: la qualità prima del minor prezzo

 

 

 

 

 

Strumenti per dare priorità alle professionalità locali
a granzia di qualità e prezzo

 

 

 

 

In concreto.
Le indicazioni

 

 


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Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"