Quaderni Bellunesi
Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno
anno 2014 | numero 63 | aprile
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Lettera al direttore
de L’Amico del Popolo

Egregio direttore, la nostra provincia è “specifica” perché qui tutto costa di più, dai trasporti ai servizi, dalla cura del territorio al riscaldamento delle abitazioni, e se ci si mette il clima certi costi vanno alle stelle?
Certo, se la nostra provincia “vanta” davvero questa specificità, allora in nome della specificità dobbiamo semplicemente chiedere soldi, chiedere stanziamenti significativamente maggiorati per l’erogazione di vari servizi, e provvidenze finanziarie particolari “per la montagna”. Ci può sembrare giusto così, in nome della riconosciuta nostra “specificità”, in nome delle “pari opportunità”.

Ma si può andare ben oltre questa prospettiva, si può puntare sulla “valorizzazione” e non sull’”assistenza”.
Sarò anche troppo orgoglioso della nostra terra, nel dire che il Veneto è la regione italiana più bella e più ricca per storia e risorse.

Credo comunque che il territorio, di cui la città di Belluno è il capoluogo, abbia vere eccellenze in tutti i campi: quello turistico con apice Cortina, quello industriale con gli occhiali e l’industria del freddo, quello alimentare con il latte (il migliore del Veneto sotto l’aspetto organolettico), quello artigianale con la robotica industriale e quello storico artistico con le immense bellezze che ci coprono da Feltre al Comelico.
Un sistema di eccellenze frutto di una cultura montana che ha ancora molto da dare al Veneto e all’Italia.
Mi spingo a dire “Noi abitiamo la terra più vicina al paradiso!”.
Ed ecco il punto: noi dovremmo in primo luogo desiderare che queste eccellenze l’intero Veneto le senta come proprie e, per alcuni aspetti (aria acqua boschi), come condizione indispensabile per la sua sopravvivenza.

Un abisso culturale e politico separa questa prospettiva da quella della “specificità”

Non dobbiamo chiedere dunque di essere semplicemente “assistiti” nello sforzo di rimanere attaccati alla nostra terra, ma rivendicare un ruolo adeguato alle immense risorse strategiche che la nostra cultura e la nostra terra possiedono a vantaggio delll'intero Veneto e dell'Italia


Noè Zanette
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