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Un dato assente dalla classifiche: i lavoratori dei cantieri edili  mai infortunati 
Infortuni sul lavoro e morti bianche
Tante storie di scarsa professionalità

 

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.

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Noi che guardiamo.
Incipit delle storie di infortunio

La prima causa per morte
 nei posti di lavoro 
è la caduta dall’alto
 oltre il 44%

Antinfotunistica
cultura e politica
Trascurato nella campagna elettorale, non iscritta nel tema più vasto della "sicurezza" dei cittadini, noi crediamo invece che l'antinfortunistica a pieno titolo debba essere inserita nei progetti politici dei candidati sindaci come della politica in generale. L'antinfortunistica è si un problema dai risvolti tecnici ed economici, ma la battaglia contro gli infortuni sul lavoro si gioca, prima di tutto, sul piano culturale.



Il rischio
Nel rischio è l'inizio della civiltà.
Perché la civiltà è ribellione contro la materia cieca, sorda, legata alla terra, è senso si superiorità, liberazione dall'ottusità e dall'esistenza cupa; è compassione, anche se personalmente non ne siamo oggetto
Zenta Maurina Raudive

La legislazione antinfortunistica italiana è tra le più avanzate d'Europa. L'evoluzione tecnologica ha reso sicuro il posto di lavoro in tutti i settori dell'industria,  eppure gli infortuni sul lavoro continuano a lacerare il tessuto sociale.
Tra la gente cresce lo sconcerto, si invocano nuove regole, leggi più stringenti: il primo maggio scorso  è stato l'occasione per  un'apoteosi di parole adirate, severe, impegnative, di denuncia, a volte, di occasione; parole che sono cadute su una realtà preoccupante, distruttiva, tragicamente dolorosa, ma anche sfuggente.
Ogni incidente sul lavoro ha,infatti, una sua storia fatta di errori umani, di  tecniche errate, di mancato rispetto delle regole,  di scarsa professionalità, di avidità, di momenti di stupidità, di un mal compreso senso etico e sono storie il cui incipit è  sempre sotto gli occhi di tutti.
 Dei bellunesi del  centro storico di Belluno(e dei vigili) ad esempio, che spesso hanno incrociato un cantiere edile dove raramente chi aveva occhi per vedere ha constatato l'osservanza delle più elementari norme di sicurezza 
(casco, guanti, segnalazione del cantiere, cintura di sicurezza, salita di scale);
 norme che anche solo il buon senso imporrebbe di rispettare e la cui inosservanza testimonia una grave mancanza di professionalità. 
Di questa non professionalità si vuole parlare e di un disposto di legge conseguenziale  tra i più inapplicati. 
Professionalità significa possedere un bagaglio di risorse tecniche che sappia prevedere il risultato di ogni azione intrapresa e  l'uso degli strumenti adatti alla sua realizzazione.
 Professionalità è  il rispetto di  se stessi e di  chi ci lavora a fianco, è una forte coscienza del dovere, è disciplina accettata con rigore, è riconoscere l'autorità posta a guida del cantiere.  
Senza tutto questo un cantiere alleva il rischio, prepara l'infortunio, non produce qualità.

Il crescere degli infortuni piccoli o grandi ci dice che la professionalità manca
Ma dove si impara? 
Forse non più nei cantieri viste le dimensioni quasi cellulari del  personale impiegato.
Allora la scuola. 
Oggi se molti dubitano che sia in grado di offrire le  conoscenza tecniche necessarie ai giovani che entrano presto nel posto di lavoro, sembra, invece, assodato che non riesca ad inculcare loro il senso del dovere, la disciplina, il rispetto dell'autorità, il rispetto di se stessi e degli altri. 
Colpa , anche , delle famiglie  che  non temono  di colpevolizzare gli insegnanti, denigrandone l'autorevolezza, negandone l'autorità.
Di questa situazione di diffusa mancanza di professionalità e di scarse possibilità di recupero si è fatto, allora, carico il legislatore.
Una legge, guarda caso, del 1955, il D.P.R. 547 che al capitolo 2, art 4 - obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti - al punto c.: obbliga (il preposto)  a " disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione". 
Il preposto o  capo squadra è una figura professionale sempre presente in ogni cantiere che conti almeno 2 dipendenti. 
Ma si può immaginare  un preposto che  allontana dal cantiere un lavoratore perché non mette il casco?

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Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"