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Il polittico di sei tavole è alloggiato nella pregiata cornice di legno dorato e policromo. 
I dipinti sono stati eseguiti su tavole di pioppo, sopra le quali sono stati stesi parecchi strati di gesso su cui l’autore ha poi condotto dapprima il disegno e poi il dipinto utilizzando una tecnica mista di olio di lino, colle animali e resine colorate.
Dopo quasi trent’anni, dal 2001 l’altare, appena restaurato per opera della restauratrice Milena Dean, accoglie nuovamente i dipinti originali che, trafugati l’11 marzo 1973, erano rimasti sotto la custodia delle Gallerie dell’Accademia (Venezia) e, in seguito, trasferite presso il Seminario Gregoriano di Belluno. 
Nel 1978 le tavole furono sottoposte a restauro da parte del sig. Volpi.

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La Vergine in trono col Bambino.
Collocata nello scomparto centrale, la tavola raffigura la Madonna, seduta di tre quarti, con il piede sinistro appoggiato su un cuscino, mentre allatta un vivace Bambino che ci volge lo sguardo curioso. Il trono su cui siede la Madonna è coperto da un drappo rosso damascato che funge da quinta architettonica e sfondo; al di sotto vi è una scalinata in marmi policromi su cui è seduto un angioletto liutista, mentre, posto di spalle all’osservatore, S. Giovannino indica il Salvatore. Interessante la raffigurazione del raffinato tappeto persiano posto sotto i piedi della Madonna, la quale indossa una veste dorata con un disegno damascato che riporta la melagrana, simbolo di fertilità.
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SS. Gervasio e Protasio.

Le due tavole ai lati raffigurano i giovani santi Gervasio e Protasio, martiri soldati del III-IV secolo con in mano la spada e la palma del martirio. Come la Madonna, anche queste due figure hanno una salda ed ampia volumetria e sono posti davanti ad uno sfondo architettonico con giochi geometrici di marmi policromi. I preziosi abiti sono definiti dal rosso cinabro acceso dei mantelli, che contrasta col verde delle vesti bordate d’oro.

L’Eterno.

Il Padreterno sembra incoronare simbolicamente la Madonna col Bambino, mentre i due angioletti ai lati, in atteggiamento di preghiera, fanno da testimoni.

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..S. Bernardo da Chiaravalle e S. Benedetto da Norcia.

La raffigurazione dei Santi Abati sottolinea la originaria collocazione conventuale del complesso artistico.

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   Arturo Giozzet

info@quadernibellunesi.it


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Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"