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Un sondaggio del Sindaco di Belluno sulle politiche di breve termine di comune.
La chiamata del sindaco ai cittadini : è necessario partecipare!
 Un invito ai partiti a riallacciare un rapporto più stretto con i cittadini
M

 

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Antonio Prade

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a Limana


Mutui Sub-prime
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di Silvano Tormen


Cronaca politica due:dalle balle di Trento-Bond
alla scuola


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Lettera all'amico del popolo

Agenda del sindaco di Belluno: due incontri con il Direttore dell'ULSSn1

Partiti una cricca al potere: qualche idea per una democrazia più compiuta

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Lectio Magistralis
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Già e non ancora
L'agenda del
Sindaco di Belluno

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Lettera Aperta al Sindaco di Belluno

Sappada
Il referendum.
Bottacin e gli altri

Identikit
per un sindaco 

Provincia.  comunità Montane. 
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IL tema degli "ultimi" ci appartiene

La comunità montana dell'Alpago ancora senza giunta.
Loredana Barattin

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politica

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I sondaggi
necessari  inutili dannosi


I sondaggi?
Sono di moda in questi anni.
Usati a proposito, ma anche a sproposito e per imbrogliare.
Per avere le informazione necessarie a progettare un marketing di successo, ma anche per confondere la gente.
Per verificare la bontà di una prassi in atto, ma anche per nascondere incapacità o difficoltà progettuali.
Usati in politica
Usati dalle imprese.
Sfruttati in ogni modo perché gli stessi ”numeri” possono essere giocati dai manager e dai politici sul tavolo del consenso nei modi più contrapposti.

 

Il sindaco Antonio Prade 
ci prova

 

Tanto ci è venuto in mente leggendo oggi il Gazzettino che riportava gli esiti di un sondaggio proposto ai propri concittadini dal Sindaco di Belluno.
Non pare fuori luogo, allora, interrogarsi non sui risultati del sondaggio, non sulla buona fede del sindaco, ma sulla proponibilità di un sondaggio su temi come  le mostre a Palazzo Crepadona, i Parcheggi, il Nevegal che hanno alla base impegni economici importanti che si sommano ad altri , in parte più rilevanti,   che il Comune ha, comunque, il dovere di affrontare.  
I criteri per cogliere le priorità da affidare a questi problemi potevano essere oggetto di sondaggio; ci pare fuorviante chiedere ai cittadini, invece, se vogliono mangiare a mezzogiorno.

Se il consenso è bulgaro


Le percentuali di consenso di tipo bulgaro, sulla possibilità di continuare l'implementazione di nuove mostre a palazzo Crepadona, è la conferma della sua inutilità.
Chi avrebbe potuto dire no a priori. Solo, forse, se alcune considerazioni e dati di costo fossero stati comunicati prima ai cittadini.
Da fonte autorevole abbiamo saputo, ad esempio, che il comune sembra non disporre dei 120.000 euro necessari per smontare il cubo di palazzo Crepadona, centro delle ultime mostre, che soffre di una progettazione provvisoria e quindi nel tempo pericolosa e che l’idea di una nuova rassegna sarebbe un modo per rimandarne a tempi più opportuni lo smontaggio.
Sarà una mostra di Sebastiano Ricci ottenuta spostando nel “cubo” i quadri oggi ammirabili nel museo cittadino. Costo dell'operazione 120.000 euro che potrebbero essere recuperati dalla Regione o dalla fondazione Cariverona. Inutile ricordare che saranno ottenuti a scapito di altre possibili iniziative.
Qualche domanda è, allora,  necessario porsi assieme ad una valutazione sullo stato economico-sociale-culturale della città  e del suo Centro Storico

I risultati della non politica e della voluta
distruzione del Centro storico

- Quale crescita culturale può vantare oggi la città dopo decenni di mostre ?
- La nostra città oggi può definirsi produttrice di cultura o resta una semplice consumatrice di mode culturali?  
Decine di miliardi, calcolati nelle vecchie lire, sono stati spesi per le mostre negli ultimi due decenni, ma a guardare bene la situazione generale non pare felice.
- La città manca di una vera biblioteca fruibile da tutti i cittadini
- In città sono stati chiusi quattro alberghi.
- I 2 bar principali del centro storico hanno alternato disavventure e fallimenti
- Il commercio è dominato dal franchising.
- La città ha perso totalmente la sua identità commerciale con ciò provocando danni al settore turistico delle vallate di montagna  
- Non sono più in città le strutture dell'Enel, della Telecom, della Banca d'Italia
- Andranno fuori dal centro città, prima o dopo le strutture dell'U.L.S.S. e , si dice, quelle dell'artigiato  
- Le proiezioni filmiche sono marginali.  


Non serve un sondaggio per sapere che nessun “evento” può sostituire una politica commerciale e culturale che tarda ad avverarsi.

 


Paolo Vitale
Attenti al Sondaggio!
Laterza editore
M

Donatella Campus
La comunicazione politica
Laterza editore
M

Colin Grouch
Postdemocrazia
Laterza editore
E' la mancanza dei partiti organizzati
il male peggiore della società bellunese.
Se mancano i partiti, manca il consenso su su un progetto di crescita economico sociale e culturale della città 

M

Colarieti - Guarino
Introduzione al marketing politico

 

info@quadernibellunesi.it 

 

CZ
Belluno 20 aprile 2010