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L'autonomia della provincia: un danno irreversibile per le vallate di montagna
La montagna disattenta

Potere politico e strumentalizzazioni dei senza idee e senza storia 

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politica


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Abbiamo scritto all'Amico del Popolo

Egregio direttore,

grazie per lo spazio che L'Amico del Popolo  sta dedicando alla gente di montagna e ai problemi che l'abitare in quota comporta.
Ci chiediamo e le chiediamo Direttore, con qualche imbarazzo peraltro, se dopo l’ottimo lavoro di Busatta si potrà finalmente dire che la Val Belluna non è montagna, nel senso tutto politico che questa definizione comporta.
 Mentre è montagna quella descritta da Busatta: il Cadore, il Comelico, Lamon e il Sovramontino, l'Agordino, l'Alpago, l'Ampezzano.
Lo chiediamo a lei, direttore, e ai suoi lettori perché sappiamo, per esperienza, che a questa conclusione non arriveranno mai i nostri politici: loro contano i voti che ovviamente albergano in massima parte nella Val Belluna, dove si costruisce e si mantiene un potere spesso fine a se stesso.
L'imbarazzo, cui sopra accennavamo, ci deriva dal fatto che nemmeno dalla " montagna" arrivano "voci" a rivendicarne l'autenticità e allora, forse, sbagliamo noi che da decenni sosteniamo e tentiamo di promuovere un'idea di montagna come realtà fattuale e non politica.
Un'idea che oggi è più che mai attuale a fronte a quel sogno ricorrente di "Autonomia della Provincia" che sta inebriando le menti di molti politici bellunesi e non solo; un sogno, irrealizzabile, forse, ma che potrebbe trovare qualche compensazione politica di ripiego da cui le genti di montagna non trarranno alcun beneficio. Anzi!

Una pregiudiziale

Noi crediamo sia urgente, pregiudiziale ad ogni prassi che porti all' "autonomia", rifare lo "statuto" della Provincia, nel quale  riconoscere l'autonomia delle vallate di montagna, obbedendo ad un dato storico, ma anche  economico e sociale attuale.
Un  punto di partenza, per arrivare al nuovo statuto della provincia, potrebbe essere il PATI, la pianificazione urbanistica prevista dalla Regione Veneto  da pensare a livello di Vallata.

L'autonomia delle Vallate

Ma perché l'autonomia ed entro quali limiti e in quali settori può essere rivendicata dalle vallate di montagna?
La discriminante ci pare sia una sola:
 "il potere può essere gestito solo in presenza risorse proprie".
La gestione del territorio e della sua ricchezza ad esempio, potrebbe essere un settore che la montagna potrebbe gestire in autonomia. E su quali obiettivi e con quale prassi decisionale?
Ci perdonerà, Direttore, se qui dobbiamo fare un passo indietro. Noi crediamo che la Val Belluna, da Ponte nelle Alpi (Longarone?) a Feltre, sia un unicum  sotto l'aspetto sociale, economico urbanistico e culturale 
 La Val Belluna è una città!
Crediamo ancora che questa città dovrebbe avere una gestione politica unica (una comunità montana?) con le necessarie conseguenze in termini di efficienza ed efficacia dei servizi.
Noi crediamo ancora che Belluno capoluogo, ma anche tutta la Val Belluna acquisti senso e significato dalla montagna. Senza una montagna forte prima o poi Belluno sarebbe risucchiata dalla pianura, come oggi succede per la montagna nel suo rapporto con la Val Belluna.
Con queste premesse di interdipendenza crediamo sarebbe facile vedere la possibilità di un rapporto contrattuale tra la Val Belluna e la sua Montagna, che indifferentemente potrebbe essere guidato dalla Provincia, se resta, o dalla Regione.

Le cose da fare subito

E' su queste premesse che auspichiamo siano messe in cantiere o almeno tematizzate dalla nostra classe politica alcune questioni la cui soluzione possa essere certificata da una politica nuova per la montagna i cui esiti siano misurati non a Cortina o Belluno, ma ad Arina o a San Donato, a Cibiana o a Sant'Tommaso Agordino.......
Nel campo scolastico
- Un progetto dentro il quale la scuola elementare di Cibiana (come esempio), sia più efficace di quella di Cortina e quella di Cortina possa offrire ai ragazzi un progetto di crescita almeno paragonabile alla migliore scuola di Belluno
 Nel campo della salute
- Ai medici di famiglia montagna sia  garantito un vantaggio competitivo assoluto rispetto ai loro colleghi della Val Belluna e venga loro richiesto  di effettuare tutte, proprio tutte le analisi diagnostiche.
- E sia istituito in ogni comune di montagna la figura dell'infermiere di famiglia  e di comunità.
- E sia garantita agli ospedali di montagna , nello loro specializzazione, una efficienza ed efficacia pari o superiore a quelli  della pianura.
Solo qualche esempio per capire di che "Montagna Forte"   abbia bisogno la Val Belluna e di quale autonomia le vallate di montagna possano beneficiare in un rapporto contrattuale con la Val Belluna, gestito dalla Regione Veneto.

Cristina Zanette
Zanette Noè

Berlluno,8 luglio 2008

 

 


Chiediamoci il perché!
Il Cadore è diventato la patria mondiale degli occhiale




Il vantaggio competitivo di Belluno:
 le sue vallate di montagna: l'Agordino,il Cadore, l'Alpago....
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Le montagne che coronano Belluno segnano un'appartenenza ideale e culturale alle Vallate di Montagna cui è ancorato e dalle quali riceve il senso del suo essere capoluogo



Acqua e aria:
un patrimonio rigenerante della montagna e una ricchezza da gestire


Feltre è la porta nobile delle Dolomiti,
non una appendice del trevigiano.

 

L'agordino ( come le altre vallate di montagna)deve rivendicare  l'autonomia nella gestione del proprio territorio per ragioni storiche,culturale ed economiche.Si parta da un unico PATI per tutta la vallata
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info@quadernibellunesi.it
   

 


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Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"