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Indice
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 Laboratorio di politica e cultura 
della Provincia di Belluno

La  cultura alpina non è in vendita.
Lettera aperta all'Assessore Regionale
Oscar De Bona
i
o
Atto secondo del  Laboratorio

Onorevole Assessore, da anni ormai sui nostri giornali scorrono fiumi d' inchiostro su luoghi comuni costruiti su una presunta povertà della montagna e su vaghe aspirazioni romantiche intorno ad una possibile autonomia della Provincia.
 I giornali, di fatto, riscontrano una visione demoralizzante, pauperistica della realtà sociale del territorio, quel  senso di sconfitta preventiva che mi pare propria della classe politica bellunese sempre inginocchiata, ma non si sa a chi, a biascicare di uno svantaggio atavico, di una posizione di debolezza consolidata della gente di montagna. 
E' un'immagine della provincia che, di fatto, si presenta come un invito ai  "foresti" a non frequentare il nostro territorio e ai nostri giovani a scappare: qui non c'è posto per loro, ci sono le salite, l'inverno, la neve, il ghiaccio sulle strade, il freddo nelle case, non c'è il mare, non c'è Trento.
 Un tutto che la classe politica riassume nel concetto di specificità della montagna (ma sono specifiche le montagne o i bellunesi?) pensato come una sorta di grimaldello per aprire i forzieri della Regione o di Roma e ottenere quel qualche per cento in più di finanziamenti atto garantire ai bellunesi un futuro da “fauna protetta, da specifici appunto”.
Ripensi, Assessore, ai titoli sull'argomento dell'Amico del Popolo, del Gazzettino e del Corriere delle Alpi e converrà che non ho affatto esagerato.
Io credo, al contrario, che nessun altro posto al mondo sia più vicino al Paradiso della nostra provincia, per ripetere lo slogan di una piccola, ma fortunata trasmissione televisiva di Telebelluno "Terra Nostra" in onda  sul finire dello scorso anno.
 Io credo che l'intelligenza, le capacità e i valori di cui la nostra gente è ricolma, e la bellezza del nostro territorio rappresentino per la provincia un cumulo di risorse immenso, inesauribile e non espropriabile.

Io credo che la nostra provincia goda di un patrimonio culturale e artistico immenso e possa vantare  una storia importante ed educativa: le nostre generazioni passate sono state capaci, infatti, di trasformare in vantaggio di vita ogni cosa la natura abbia loro offerto: i pendii come la neve, i sassi come il legno, l'acqua come il sole.
Io credo che proprio questa storia ci possa porre come motrice per il Veneto; qui sono nate le regole, gli usi civici, anticipando di un buon millennio quella prassi di "sussidiarietà" che il governo di Centro Destra aveva tentato di introdurre nella Costituzione per modernizzare il Paese; qui non si sono attese le disponibilità o le risorse degli altri per "fare occhiali".
Io credo, allora, che abbia senso parlare di autonomia solo se si ha coscienza delle immense ricchezze del nostro territorio, se si crede nelle capacità della nostra gente e si vuole gestire questo patrimonio per garantire benessere a noi e al resto del Veneto. 
Si smetta, Assessore, di elemosinare, di rivendicare diritti che appaiono di fatto soggettivi: capacità politiche, senso delle alleanze e coscienza della nostra forza e di quanto la pianura ci sia debitrice sono gli strumenti, non rivendicativi, ma di acquisita superiorità, per imporci di gestire quanto ci interessa, per il bene comune di tutto il Veneto.

Cristina Zanette

info@quadernibellunesi.it 


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Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"