QB  Quaderni Bellunesi      Belluno in libreria

Tutte le novità librarie sulla provincia di Belluno

  
Home page | Quaderni Bellunesi | Terra Nostra |     Contatti |
           

 

IL PTCP bocciato dai Comuni.
Gli schieramenti partitici non spiegano il disastro  

  Una sonora sconfitta del Presidente dell'Amministrazione Provinciale e della sua politica.
.....e il territorio si trova senza strumenti per battere la crisi economica e sociale. 

.

L'Amministrazione Provinciale ha messo in campo un piano ( il PTCP) di cose possibili da fare e di illusioni da inseguire, ma nella sua stesura non ha fatto una  lettura consapevole degli errori della "politica" che hanno frenato lo sviluppo economico sociale del territorio e non ha colto con chiarezza i punti di forza su cui fondare le prospettive future, ma soprattutto non ha saputo individuare " chi " avrebbe dovuto fare "cosa".
Se non si ha chiaro il "chi" anche " il che cosa fare" diventa nebuloso.

Si deve però rendere merito all'onestà intellettuale dell'estensore del PTCP:
nel procedere del lavoro si è reso conto, sicuramente, che "la provincia andava abolita", ma non ha potuto dirlo.

.

Altri articoli

Frammenti di cronaca politica
Bellunese 3


Il PTCP bocciato dai Comuni. 
Sonora sconfitta per il presidente 
Sergio Reolon

Politiche e interventi per
 rivitalizzare il Centro Storico di Belluno


La crisi economico-finanziaria
Intervista a
  Silvano Tormen 

La cultura dei sindaci costruttori
o l'unione dei comuni

Lottizzazioni
e PATI
a Limana


Mutui Sub-prime
Le colpe
di Silvano Tormen


Cronaca politica due:dalle balle di Trento-Bond
alla scuola


La montagna disattenta:
Lettera all'amico del popolo

Agenda del sindaco di Belluno: due incontri con il Direttore dell'ULSSn1

Partiti una cricca al potere: qualche idea per una democrazia più compiuta

Secessione:
un gesto disperato e il fallimento politico di Bond,Trento e Reolon.
Lectio Magistralis
  di
Franco Posocco

Già e non ancora
L'agenda del
Sindaco di Belluno

Ora Basta
Lettera Aperta al Sindaco di Belluno

Sappada
Il referendum.
Bottacin e gli altri

La casta, le Comunità Montane e i piccoli comuni

Le  C. M. come antidoto
Intervista a Werner Baetzing

Frammenti di 
cronaca politica del bellunese

Don Floriano Pellegrini. Dividere la provincia

Identikit
per un sindaco 

Provincia.  comunità Montane. 
Piccoli comuni.

Nel Silenzio
di Antonio Ciotti
Sindaco di Pieve
interviene
Bortolo Mainardi

Lettera aperta
al sindaco di Pieve di Cadore

IL contrasto tra la Lega e il Sindaco di Belluno

Una  spaventosa possibilità sull'accordo De Gasperi - Gruber

A Cortina   un referendum per approdare a Bolzano 

IL tema degli "ultimi" ci appartiene

La comunità montana dell'Alpago ancora senza giunta.
Loredana Barattin

Gli articoli di
politica

Tutti gli articoli

 

 

Compiti del P.T.C.P. come definiti dalla Regione e dal codice dell'ambiente. * 

Il compito pianificatorio della Provincia, in attuazione delle leggi regionali, è quello di adottare Piani territoriali in grado di coordinare le proposte avanzate dai comuni, definendo le diverse destinazioni del territorio in relazione alle loro prevalenti vocazioni, le localizzazioni di massima delle maggiori infrastrutture relazionali, le linee di intervento relativamente alla difesa del suolo, idrogeologica ed in particolare per la gestione dell’assetto ambientale.
La legge regionale si propone di uscire dal meccanismo della prassi urbanistica tradizionale promuovendo lo snellimento procedurale ed amministrativo e introducendo nuovi strumenti per il governo del territorio.
In particolare la nuova legge urbanistica prevede le seguenti innovazioni:
- il superamento del Piano Regolatore Generale (PRG) tradizionale con il Piano di Assetto del Territorio (PAT) e il Piano degli Interventi (PI): il nuovo PRG comunale trova attuazione attraverso il PAT, strumento conformativo del territorio che delinea le scelte strutturali di assetto e sviluppo urbanistico e il PI, strumento conformativo della proprietà che disciplina gli interventi da realizzare nell’arco di cinque anni;
- la copianificazione a scala vasta:
i diversi livelli di pianificazione necessitano di visioni ad ampia scala in quanto è difficile trovare una soluzione ai problemi locali se non in un corretto rapporto con una scala più vasta quale quella sovracomunale. Questo diventa attuabile con la redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) e con la redazione del PTCP dove viene coniugato l’assetto del territorio con le vocazioni e le specificità prevalenti delle diverse aree. Nella nuova legge urbanistica regionale la copianificazione trova la sua attuazione mediante gli Accordi di Pianificazione per la formazione del PAT e dei PATI con notevoli vantaggi dal lato procedurale, nella redazione e approvazione condivisa degli strumenti urbanistici.
- la Valutazione Ambientale Strategica (VAS)......
- la partecipazione ai processi di pianificazione: l’innovazione più significativa sotto il profilo normativo, istituzionale e soprattutto culturale è la partecipazione ai processi di formazione del piano facendo proprio quanto da tempo ispira la formazione degli atti pubblici, in specie quando questi investono un’ampiezza di interessi e di soggetti portatori di interessi quali quelli coinvolti da un piano territoriale di area vasta.
- Quadro Conoscitivo (QC): quale conoscenza dell’insieme dei dati del territorio intesa come momento riassuntivo delle conoscenze sparse a disposizione dei diversi operatori di conoscenza diventa oggetto di apposita validazione, una sorta di sistema di certezze (motivazioni) delle scelte del piano.

I contenuti del PTCP  come indicati dall’art. 22 della L.R. 11/2004 

1. ricognizione dello stato di fatto per la costruzione del Quadro Conoscitivo provinciale che raccoglie le informazioni e i dati sulle conoscenze a largo spettro della provincia in ogni campo (ambientale, economico, demografico ecc.);
2. tutela dell’ambiente, della natura, delle bellezze naturali, degli habitat con caratteri specifici e recepimento delle tutele di livello comunitario della Rete Natura 2000 con i siti SIC e ZPS;
3. difesa del suolo e della sicurezza degli insediamenti con particolare riguardo al rischio geologico, idraulico e idrogeologico;
4. tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata;
5. prevenzione e difesa dell’inquinamento 
6. controllo delle aree soggette a pericolo di incidente rilevante per la presenza di talune attività (es. depositi di carburanti di certa entità);
7. individuazione di parchi e riserve naturali di competenza provinciale nonché zone con particolari valenze paesaggistiche e naturalistiche da tutelare;
8. individuazione di una rete di connessione tra le aree naturalistiche protette, i biotopi, le aree relitte naturali, i fiumi e le risorgive;
9. individuazione e perimetrazione dei centri storici, delle ville venete, dei complessi e degli edifici di pregio architettonico, delle relative pertinenze e dei contesti figurativi;
10. obiettivi di assetto del territorio, dei sistemi di infrastrutture, delle attrezzature, degli impianti e degli interventi pubblici di rilevanza provinciale;
11. valorizzazione dei distretti produttivi;
12. pianificazione dei nuovi insediamenti industriali, artigianali, turistico-ricettivi e delle grandi strutture di vendita;
13. pianificazione coordinata tra Comuni con indicazione dei PAT semplificati, per taluni comuni con meno di 5.000 abitanti.

Il PTCP «declina» e coordina le politiche e gli strumenti di pianificazione regionali nel contesto provinciale e pertanto è strettamente collegato alla programmazione regionale, a sua volta connessa agli indirizzi ed alle politiche di sviluppo dello spazio comunitario (corridoi europei, euroregioni,regione alpina ecc.). Il Piano avrà, quindi, il ruolo di unificare il momento delle decisioni a partire dalla visione d’insieme di tutti i piani di settore statali e regionali (piano di bacino, piano del parco, piano dei trasporti e della logistica, piano dei rifiuti, ecc.) per raggiungere la condivisione delle soluzioni.
Alcuni di questi strumenti sono già stati redatti dagli enti preposti e sono già entrati in vigore. E’ certamente con questi che bisognerà ricercare con più forza la condivisione delle tematiche e di progetti di territorio.
Con il nuovo Codice la pianificazione paesaggistica ha assunto un ruolo fondamentale nei confronti della tutela e valorizzazione del paesaggio.


Relativamente alla pianificazione paesaggistica, il Codice chiede di individuare:

1) la suddivisione del territorio in " ambiti omogenei"  in base alle caratteristiche naturali e storiche ed in relazione al livello di rilevanza e integrità dei valori paesaggistici".
L’individuazione degli ambiti omogenei dovrà riguardare l’intero territorio ed
ogni tipo di paesaggio in base alle caratteristiche naturali, storiche e secondo criteri di rilevanza ed integrità, ma anche in base alle dinamiche e le pressioni che li modificano. La valutazione del paesaggio individuato (ambito omogene o di paesaggio) dovrà in ogni caso tener conto dei valori specifici che sono loro attribuiti dai soggetti e dalle popolazioni interessate. (artt. 2 e 6 della Convenzione Europea del Paesaggio).

2) L’attribuzione a ciascun ambito di corrispondenti "obiettivi di qualità
paesaggistica"..................
.

*
Testo copiato dall'elaborato presente nel sito della provincia

 

 

 


.
I no dei comuni al PTCP proposto dalla provincia segnano la sconfitta del Presidente Sergio Reolon. 
Ha perso nel ruolo più specifico e importante: quello di rappresentare i comuni

.

.
L'amministrazione provinciale doveva, in forza di una responsabilità culturale e politica, agevolare la formazione di Pati a scala sufficientemente ampia come previsto dalla legge regionale
.


 Il codice dell'ambiente tra l'altro chiede :
"la suddivisione del territorio
in base alle caratteristiche naturali e storiche ed in relazione al livello di rilevanza e integrità dei valori paesaggistici".
L’individuazione degli ambiti omogenei dovrà riguardare l’intero territorio ed
ogni tipo di paesaggio in base alle caratteristiche naturali, storiche e secondo criteri di rilevanza ed integrità, ma anche in base alle dinamiche e le pressioni che li modificano.
.

.
L'Amministrazione provinciale nel suo PTCP ha  scritto
I tre principi cardine del governo territoriale che il PTCP perseguirà e declinerà alle specificità provinciale, sono:
• il principio della sussidiarietà
• il principio della sostenibilità
• il principio della partecipazione.

Proprio in questi principi pur declinati si è azzoppata la proposta della Provincia
.

.
 La scelta strategica del PTCP
Il Piano Strategico, attraverso una prima lettura delle ricadute territoriali delle progettualità proposte,suddivide sommariamente il territorio provinciale in tre macro aree connotate da caratteri simili in termini di geomorfologia, infrastrutture, vocazione produttiva: i territori delle terre alte, i territori cerniera, i territori del Vallon del Piave (Valbelluna e Alpago).



.
Ci pare giustificata, dopo questa scelta strategica, la nostra denuncia. L'Amministrazione ha toccato con mano la scelta politica necessaria per il territorio: "L'abolizione della provincia"
Diversamente non si spiegherebbe a quel mettere insieme le  "terre alte"
che diverse sono per storia e sviluppo sociale-economico-produttivo.  

.


Le proposte di Quaderni Bellunesi 

1 - Abolire la provincia
2 - Dare autonomia alle vallate di montagna configurate nelle attuale comunità montane, iniziando con l'elaborazione di un PATI per vallata: Cadore - Ampezzano, Comelico, Agordino, Alpago, Zoldano, Alto feltrino.
3- Costituire una sola comunità montana nella Val Belluna da Longarone a Feltre
Sono aree definite dalla storia, dalla cultura, dal tessuto sociale ed economico

Noè Zanette
Belluno 14 febbraio 2009 
info@quadernibellunesi.it
   

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 


QB 

Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"