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Cristina Zanette a nome del Circolo Antonio della Lucia
Le comunità Montane "Belluno-Ponte nelle Alpi" 
e "Val Belluna" sono Enti inutili

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Quando la burocrazia
blocca lo sviluppo

ll contributo  di Loris Scopel , sindaco di Seren del Grappa, offerto con l'intervista che pubblichiamo in altra pagina, ha toccato  il problema dei problemi  della politica locale : 
l'elefantiasi burocratica del sistema Italia.
 Una catena di comando innumerabile fatta dai dirigenti dello Stato e delle  sue infinite ramificazioni, della regione, della  provincia, delle comunità montane, dei  comuni, delle associazioni di interesse,dei  gruppi di pressione e di tanto altro ancora.
Uomini capaci di sovrapporsi, di bloccare, di rinviare, di bocciare ogni iniziativa avendo come unico obiettivo, nella maggior parte dei casi, la certificazione della propria presenza e del proprio potere sugli organismi inferiori, sulla dirigenza locale, in particolare, che finisce per diventare  il parafulmine delle ire dei cittadini e innescare, per sopravvivenza, la "lotta tra poveri" delle istituzioni locali. 
Perso tra questa miriade di poteri, svantaggiato dalla mancanza di una leadership autorevole,   il comune capoluogo...
continua
Cristina Zanette 


Loris Scopel Sindaco di Seren del Grappa

Lettera aperta a mons.
Giuseppe Andrich
Vescovo di Belluno e Feltre

Ecc. Rev.ma 
Buon anno nel Signore. 

In un precedente articolo 
di Quaderni  manifestammo le nostre speranze sulle conclusioni del  “Sinodo diocesano”.
 Ci soffermammo, allora, in particolare, seppur solo per titoli, su tre aspetti della vita ecclesiale:la liturgia, la catechesi, la pastorale, che ci sembravano bisognosi di un deciso rinvigorimento.
Sono temi a lei molto cari, lo sappiamo e spulciando “Il libro sinodale” vi abbiamo trovato, infatti, tracce importanti e significative da cui partire  verso quel traguardo di rinnovamento della vita ecclesiale preannunciato dal "Sinodo".
Continua
Noè Zanette

Una micro storia
mondiale

Nalongo Kaye è una vedova di 72 anni. 
Dei suoi 8 figli 6 sono morti di AIDS lasciandogli in eredità 8 nipoti da crescere.
 La sua era una vita difficile, al limite della sopravvivenza. 
Venuta a sapere che l’Associazione Masanafu, stava avviando un progetto di sostegno a donne che si trovavano in situazioni simili alla sua, decise di aderirvi entrando così nel programma di micro-credito finanziato da "Insieme si può…". Grazie ad un piccolo prestito iniziale di circa 80 euro, assieme ad altre 4 donne, ha iniziato a cucinare dolcetti che venivano venduti ai bambini della vicina scuola. 
continua
Insieme si Può

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Quando in provincia
si temeva la "falcadina".
Un racconto di Fulcio Bortot

Belluno Romana
Materiali per un nuovo statuto della provincia

E’ probabilmente da fissare al tempo di Giulio Cesare, la romanizzazione del territorio bellunese con la costituzione di tre differenti municipii:
 
Belluno (Bellunum) con il suo territorio, che comprendeva la parte orientale della Val Belluna sino a raggiungere Castellavazzo (Castellum Laebactium), Zoldo, l’Alpago, l’Agordino; 
Feltre
(Feltria), la quale estendeva i suoi confini sino alla restante parte, quella occidentale, della Val Belluna, ma che arrivava a includere anche tutto il Primiero e gran parte della Valsuganail territorio dell’attuale Cadore – che, come è noto, prende il nome da Catubrium,  faceva invece parte del municipium di Iulium Carnicum 
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Francesco Demattè

Feltre Zona Archeologica

Le frazioni,la parrocchia i sacerdoti
Le frazioni, soprattutto in montagna, sono l'ultimo baluardo contro quella degenerazione culturale che in genere descriviamo come individualismo. Sono la “cartina di tornasole” di una politica efficiente ed efficace per la montagna.
Sono lo scrigno dove si conservano quelle tradizioni e quella religiosità popolare,la nostra cultura di montagna, di cui si dovrebbe andar fieri e che non dovrebbe essere lasciata perire pena la sua trasformazione in mera superstizione.
Continua
Circolo A.Della Lucia

... Poi, dopo il servizio militare,ma non solo, qualche giovanotto che credeva di fare lo spiritoso con certe signorine, che non gli importava nulla del sesto comandamento, portava a casa delle infezioni là, nelle parti basse.
Era la sifilide.
 Ma in provincia la chiamavano la "Falcadina", forse per rendere meno scandalosa la faccenda: era roba di casa nostra. 
Si sussurrava  che fosse stata importata da una "certa signorina" che a meta dell'800 era andata a sollazzarsi verso Fiume, ma più probabilmente fu un prodotto dei soldati di Napoleone  che giunsero nel bellunese nel 1797 e si sa "che avevano un bel tratto e famigliarità col sesso femminile... .
continua
Fulcio Bortot

Altri Articoli

IL Caffè Letterario dello IULM a Feltre

A messa
Meno siamo meglio stiamo

Intervista all'On Maurizio Paniz
Al Bellunese servirebbe un impianto normativo specifico, 
che permetta anche interventi di agevole recupero dei nostri edifici rustici, che non penalizzi fiscalmente quei fabbricati che non hanno un valore economico peculiare, ma sono indispensabili per mantenere viva la natura pulendo i prati e i boschi e che permetta un’edificazione sia pure controllata anche in aree a forte connotazione agricola negli strumenti urbanistici (penso ai pianori del Nevegal, alla Val Morel sopra Limana e a tutte le pendici della Val Belluna, tanto per fare qualche esempio).
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Cristina Zanette

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I ristoranti della Provincia di Belluno
Poche stelle oscurate da una sufficiente mediocrità

Palazzo de Mezzan
e l'aristocrazia feltrina del '500
  a Feltre

..Palazzo De Mezzan, in via Paradiso, è uno dei palazzi più belli della città di Feltre; un’imponente struttura,  che sorge di fronte al Vecchio Vescovado: simbolo dell’autorità e del potere religioso dei vescovi conti di Feltre.
E' posizionato a ridosso delle mura settentrionali di Feltre, che furono inglobate nel prospetto nord, Palazzo de Mezzan fu edificato nei primi anni del Cinquecento per volontà dei fratelli feltrini Nicolò e Gerolamo de Mezzan....
Continua 
Laura Pontin

......Quello che emerge dall'indagine che abbiamo realizzata sulla ristorazione Bellunese come appare nelle più qualificate guide del settore, è desolante: soprattutto per Belluno città  che in altri tempi ambiva a diventare la capitale delle Alpi e Feltre che è l'indiscussa  capitale culturale delle Dolomiti e per l'Agordino che vorrebbe competere con Cortina.
 Certo abbiamo cuochi di valore ( Dolada, San Lorenzo, Laite) e locali di indiscusso prestigio ( Il Borgo a Belluno, il Capriolo a Tai), ma poi quasi niente!
Continua
Cristina Zanette


Palazzo De Mezzan

Sfida ai Cattolici
...Abbiamo cercato di spiegare l’altro giorno, a proposito dei funerali religiosi negati a Piergiorgio Welby, quel che ci pare di sapere.
 Sapere culturalmente, senza l’apporto della fede, della carità e della sequela di Cristo, che in senso stretto ci riguarda ma non ci afferra.
 Sapere laicamente. Librescamente. Irreligiosamente. 
Aridamente. Razionalmente.
 Il che è un piccolo sapere, se confrontato con lo stare saldi, con il comprendere e il decidere della fede, ma pur sempre un sapere. 
Non era complicato.
La nostra tesi era questa.
 Negare o concedere le esequie a una persona che laicamente, orgogliosamente, e perfino con una sua felicità poetica primitiva, ha voluto testimoniare morendo la sua concezione della vita, una concezione relativistica, che comprende la possibilità di una vita non degna di essere vissuta a causa del dolore, è un fatto canonico, che può apparire minore, controverso.... 
Continua
Giuliano Ferrara

info@quadernibellunesi.it


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Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"